17 Dicembre 2025
20:30
Stradanuova Teatro Centrale
Tre interviste, una poesia e qualche dubbio sulla verità giudiziaria
1975–2025: nel cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini
Non un semplice spettacolo sull’opera letteraria o cinematografica di Pasolini, ma un percorso di ricerca che ripercorre le ultime ore della sua vita: dalle 20:30 del 1° novembre alle 2:30 del 2 novembre 1975. Un’indagine umana prima che artistica, che si concentra sull’uomo Pasolini, al di fuori dei suoi ruoli di poeta, regista e scrittore.
L’idea nasce durante alcune visite a Casarsa della Delizia e al “Centro Studi PPP”, ma prende forma a Roma, città dove Pasolini ha vissuto e dove ha conosciuto il suo tragico destino. Nel 2016 era ormai tardi per incontrare i suoi amici friulani: la ricerca si è quindi spostata verso chi lo ha visto nelle sue ultime ore.
Il fulcro dello spettacolo è costituito da tre interviste realizzate dall’autore e pubblicate tra il 2017 e il 2018 sulla rivista culturale il Foglio della Biblioteca Guerrini di Tiglieto.
I protagonisti delle interviste sono:
Aldo Bravi (“Pommidoro”), 84 anni, ristoratore del quartiere San Lorenzo;
Giuseppina Sardegna (“Sora Pina”), 85 anni, titolare del ristorante “Al Biondo Tevere” all’Ostiense;
“Er Pecetto”, uno dei “Ragazzi di vita”, amico di Pasolini e da sempre alla ricerca di una verità alternativa a quella processuale.
Sono le ultime persone che parlarono con Pasolini poche ore prima della sua morte. Le interviste – "A Pierpa’, lassa perde sto petrolio" e "Al Biondo Tevere" – attraversano inevitabilmente non solo la notte dell’omicidio, ma anche il contesto storico precedente e le riflessioni nate negli anni successivi, fino al recente avvio in Senato dell’iter per una Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’assassinio di Pasolini.
Le interviste diventano letture drammatizzate affidate ad attori che interpretano i protagonisti e ricreano alcuni momenti di quegli incontri.
L’autore, Cosimo Damiano Motta, è in scena come narratore e “poeta”, con una poesia conclusiva: un dialogo immaginario con Pasolini, un confronto sul perché del suo destino e una “Supplica a mia madre” rovesciata, in cui il figlio chiede perdono alla madre per il dolore e per l’amore impossibile da contenere.
Lo spettacolo è accompagnato da:
quattro brani musicali coerenti con l’atmosfera dell’opera (tra cui Una storia sbagliata di De André e Bubola),
brevi video d’archivio, come Pasolini che legge Supplica a mia madre o dialoga con Ungaretti,
una selezione di fotografie che diventano sfondo visivo ai racconti in scena.
Parte del ricavato dell'evento sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana per "Casa Famiglia Saturno", che ospita famiglie e bimbi in lungodegenza presso l'ospedale Gaslini.